lunedì 12 settembre 2016

Gli Amici di Ron sulla Ferrata Julia e sul Canin

Diario di viaggio - 11 settembre 2016
(a cura degli Amici di Ron Val Resia)



Cima del Canin (2587 m)

"Volevamo tornare sul Canin anche quest'anno per far conoscere la Via d'Arrampicata dedicata a L. Ron Hubbard ai gestori del rifugio Gilberti. Così siamo andati al Gilberti e siamo saliti sul Canin facendo la ferrata Julia. La via d'arrampicata è già stata recensita dalla rivista di Alpinismo europeo UP nel 2014, ma non tutti gli appassionati di arrampicata la conoscono, quindi abbiamo lasciato una copia dell'annuario al Gilberti".


La L. Ron Hubbard Mulaz Route è situata in Val Resia (vedi mappa), nel Parco Naturale delle Prealpi Giulie, sul torrione Mulaz, nei pressi del bivacco Costantini (1690 m), ai piedi della Baba Grande. La difficoltà è 6c+/7a. Chiodatori: Pietro e Giovanni Placentino che l'hanno aperta nel 2013.


INIZIO DEL VIAGGIO

(SELLA NEVEA - UDINE)




Siamo chiaramente passati da Resiutta (da cui si imbocca la Val Resia), per poi pernottare a Sella Nevea (Udine) presso il rifugio Divisione Julia portando alcune copie del libretto "La Via della Felicità", di L. Ron Hubbard, una guida morale non religiosa che indica una via per la Felicità basata unicamente sul buonsenso.



Funivia

Prendiamo la funivia che porta al rifugio Gilberti (1850 m).


rifugio Gilberti

Sala pranzo del rifugio

Foto appesa alla parete del Gilberti che ha come descrizione "FELICITA'"

Dal rifugio Gilberti, seguendo il sentiero 632 del CAI, arriviamo a sella Bila Pec dove c'è il rudere di un fortino che lasciamo alla nostra destra per proseguire verso l'altopiano del Bila Pec

Continua...

sabato 16 luglio 2016

La Via della Felicità in Val Gerola


Val Gerola - Venerdì 15 luglio gli Amici di Ron, nell'ambito della Campagna di distribuzione della Via della Felicità, hanno consegnato ai responsabili di due rifugi (Salmurano e Benigni), il libretto omonimo che contiene una guida morale basata unicamente sul buon senso. Sulla via, una vipera, una marmotta e tanti stambecchi.

Una delegazione degli Amici di L. Ron Hubbard della Brianza si è incamminata partendo dal Pianone di Pescegallo a quota 1.454 metri ed ha raggiunto i rifugi Salmurano (m. 1.848) e successivamente Benigni (m. 2.222). Obiettivo dell'escursione: portare copie gratuite del libretto ai due rifugi di montagna. 

"La seggiovia era chiusa", osserva Rocco Lanatà, Amici di Ron, "ma in un paio d'ore siamo arrivati al rifugio, con degli incontri curiosi". 


Un serpentello ci attraversa la strada


Più in là un pastore con una ventina di mucche al pascolo, molto amichevoli e per nulla preoccupate del nostro passaggio. Pranziamo poi al rifugio Salutano (1848 metri d'altezza).


Dopo aver consegnato le prime copie della Via della Felicità al gestore del rifugio, ci incamminiamo per la tappa successiva.


Sul sentiero che conduce al rifugio Benigni incontriamo i primi stambecchi, adulti coi piccoli.





Ultima tappa quindi, il rifugio Benigni a quota 2.222 metri. Qui lasciamo altre 12 copie de La Via della Felicità, codice etico condivisibile, non religioso, che si basa unicamente sul buon senso. Lo scopo con il quale viene distribuito è quello di risollevare la società dai problemi e difficoltà della vita moderna. 

martedì 14 luglio 2015

La Via della Felicità al Parco del Gran Paradiso (Valle d'Aosta)

Valsavarenche (Aosta), venerdì 10 luglio 2015 - Mentre le Frecce Tricolori si esibivano in grande stile per i festeggiamenti dei 150 anni della prima scalata del Cervino, una delegazione degli Amici di L. Ron Hubbard (a piedi), portava il libro La Via delle Felicità a quota 2.732 metri al rifugio Vittorio Emanuele II.

Frecce Tricolori 
(formazione acrobatica dell’Aeronautica Militare Italiana)


Mappa della Valle d'Aosta (Cervino 4.478 m.)

Il percorso di risalita degli Amici di Ron si è svolto interamente nel Parco Naturale del Gran Paradiso e ha avuto le seguenti tappe fondamentali:

- Partenza da Pravieux, frazione di Valsavarenche (Aosta) sotto circa 1.900 metri
- Incontro con le marmotte a quota 2.500 metri.
- Rifugio Federico Chabod (2.710 m.)
- Rifugio Vittorio Emanuele II (2.732 m.) e Lago Moncorvé
- Ritorno a Valsavarenche (Aosta)

Diario fotografico:


Cartello in località Pravieux (Valsavarenche)


Marmotta (ore 11:00). 

CURIOSITA' A PROPOSITO DELLE MARMOTTE...
Lo scorso 21 febbraio 2012, L. Ron Hubbard ha ricevuto un omaggio da Camp Parsons (campo scout), nello stato di Washington (Stati Uniti d'America). Il riconoscimento è denominato "Silver Marmot" e reca una marmotta d'argento come propria effige. Di fatto L. Ron Hubbard è stato iscritto ad Honorem all'Ordine d'argento della Marmotta, un gruppo di élite che unisce boys scout che sono stati a Camp Parsons. Tra le motivazioni "I suoi contributi al servizio dell'umanità", e, nel 1926, "Aver certamente ispirato la creazione dell'Ordine d'argento della Marmotta"(Fonte: lettera firmata di Ken McEdwuards - Silver Scout, www.campparsons.com) 



Rifugio Federico Chabod


La Via della Felicitànella piccola biblioteca del rifugio dedicato a Federico Chabod, nato ad Aosta il 23 febbraio 1901 da una famiglia originaria di Tignet, Federico Chabod fu storico, universitario, partigiano e politico e alpinista d'eccezione. 
Numerose le imprese da lui compiute: la prima italiana senza guide della cresta NE della Grivola,la prima della cresta sud della Dent d'Herens, la prima senza guide del Gran Paradiso per la parete SO insieme allo zio Michele Baratono, la prima della Tours de Notre Dame avvenuta il primo settembre del 1924, la prima discesa della parete est dell'Aiguille Verte de Valsorey, la prima assoluta della Punta Judith-piccolo e ardito torrione tra il Marione e il Faudery nella Valpelline, la Becca di Guin per la cresta Ovest.

Il suo impegno politico fu determinante nella concessione dell'autonomia alla Regione Valle d'Aosta di cui ricopri il ruolo di 1° presidente regionale valdostano.

E' stato un professore universitario impegnato nel politico e nel sociale; ebbe, infatti, rapporti diretti con Alcide de Gasperi, Ugo la Malfa, Ferruccio Parri, il Governo Bonomi e gli uomini politici e militanti partigiani valdostani fra il 1943 e il 1946.

Federico Chabod, muore il 14 luglio 1960.


La via che porta al rifugio Vittorio Emanuele II


Video


Rifugio Vittorio Emanuele II


Lago Moncorvé dove è avvenuta una distribuzione gratuita del libro 
La Via della Felicità, guida morale non religiosa e codice etico condivisibile

Dal libro "La Via della Felicità"

"L'Uomo ha raggiunto la capacità potenziale di distruggere il pianeta.
Ora deve essere portato al punto di essere in grado di salvarlo. 
Dopotutto è il posto in cui viviamo."

L. Ron Hubbard

venerdì 26 giugno 2015

Missione nel Tempo - Sicilia.

Gli Amici di Ron di Castellamare del Golfo il 23 giugno 2015 hanno rievocato una piccola parte della spedizione di L. Ron Hubbard nel Mar Mediterraneo, compiuta tra il settembre 1967 e l'aprile del 1968, e che ebbe come tappa siciliana la costa di Castellamare del Golfo.


Porto di Castellamare del Golfo, Trapani

I mezzi a disposizione di L. Ron Hubbard e dell'equipaggio nel 1967 furono due: 
  • L'Avon River, descritta nel volume biografico della Serie di Ron, Lupo di Mare, un motopeschereccio di 45 metri, successivamente ribattezzata Athena (pag. 118);
  • L'Enchanter, un Bermuda ketch di 18 metri, successivamente ribattezzato Diana (pag.119)

La Missione nel Tempo fu originariamente denominata "Spedizione Archeologica Oceanografica", poi mutuata in "Spedizione Hubbard di Rilevamento Geologico" ed ebbe la prestigiosa bandiera numero 163 del Club degli Esploratori di cui Ron era socio sin dal 1940. 



Per seguire le orme di L. Ron Hubbard, siamo quindi stati sulla costa, avvicinandoci alla torre segnalata da Ron a Castellamare del Golfo, e oggetto di ricerca.


Torre in località Scopello, Castellamare del Golfo

Ed ecco quindi il momento tanto atteso: riscoprire quello che vide l'equipaggio. Andiamo a dare un'occhiata a quanto scritto nel volume biografico della Serie di Ron Avventura/Esplorazioni - Imprese Ardite e Regni Ignoti, a pagina 124...
"Appena fuori dall'entrata a 45 centimetri attraverso il muro, 
stando rivolti verso la torre, ci sarà una cavità." - Ron

Annotate - scrivono gli esploratori che fecero la ricognizione per conto di L. Ron Hubbard - c'erano anche le pareti concave e le mattonelle azzurre, le quali furono tutte trovate intatte e precisamente secondo le indicazioni di Ron.


Gli Amici di Ron e la Torre Guidaloca a Scopello

E' a questo punto, e in questo contesto, che Ron formulò una conclusione generale, per la quale è altrettanto famoso, che ritroviamo in un saggio posteriore riguardanti il buongoverno: il mondo antico finì col soccombere non già all'assalto dei barbari, bensì alle lotte intestine e al malgoverno.

"L'avventura è la mia bandiera" 
L. Ron Hubbard







sabato 20 giugno 2015

Distribuzione de "La Via della Felicità" in quota...

Venerdì 19 giugno 2015. Escursione di 15 ore degli Amici di Ron sulle Alpi Orobie a 3.052 metri con distribuzione gratuita di alcune copie del libro di L. Ron Hubbard La Via della Felicità presso il Rifugio Coca a quota 1.892 metri.

Meta: Pizzo Coca

Percorso:
- partenza da Valbondione (BG), in Val Seriana a circa 900 metri
- pausa al Rif Coca
- bocchetta dei camosci (nella foto e nel video ci sono stambecchi)
- Pizzo Coca
- ritorno a Valbondione.

Diario Foto/Video dell'escursione.



Rifugio Coca (1.892 metri)
(ufficialmente denominato Rifugio Mario Merelli al Coca)


Rifugio Coca, visto dall'alto




Amici degli Amici di Ron



E poi la vetta, il Pizzo Coca a quota 3.052 metri.


Campanella sulla vetta del Pizzo Coca


Libro di vetta


Panorama sulla Val Seriana dal Pizzo


Copie de "La Via della Felicità" per il rifugio

Dal libro "La Via della Felicità"

"L'idea che ognuno di noi possieda una parte del pianeta 
e che possa e debba aiutare a prendersene cura, 
può sembrare esagerata e, a qualcuno, piuttosto irreale. 
Ma al giorno d'oggi ciò che accade dall'altra parte del pianeta, 
anche se lontana, può influenzare ciò che accade a casa tua."

L. Ron Hubbard





giovedì 15 gennaio 2015

Il Cappello di Capitano

Quando L. Ron Hubbard lasciò il comando della Royal Scotman per partire per una spedizione archeologica a bordo dell'Enchanter, presentò "Il Cappello di Capitano", così intitolato, perché stava in effetti passando simbolicamente quel cappello al primo ufficiale della Royal Scotman a cui cedeva il comando. Oltre ad essere un gesto tipico di L. Ron Hubbard, questa è una testimonianza di una tradizione marittima, tanto affascinante quanto nobile.



IL CAPPELLO
DI CAPITANO

di L. Ron Hubbard


Il Capitano di una nave, in porto o in mare, è responsabile  della sicurezza e delle attività della nave, del suo carico, del suo equipaggio e dei suoi passeggeri; egli deve averne il controllo e assicurarsi che le attività della nave siano remunerative o non troppo costose, e che non mettano inutilmente in pericolo la nave di fronte agli elementi, alle autorità o alle forze che si trovano a terra.

Gli scopi della nave sono stabiliti dai suoi proprietari e modificati dal Capitano soltanto al fine di renderle attività più vantaggiose o perché abbiano maggiore successo, non per ridurle.

Il Capitano si assicura che la nave, e tutto ciò che si trova al suo interno, sia in condizioni adeguate per portare a buon fine gli scopi della nave stessa e che si mantenga in modo da continuare a realizzare il proprio scopo.

Il Capitano si assicura quindi che la nave realizzi i propri scopi ed impartisce tutti gli ordini e intraprende tutte le azioni per assicurarsi che lo faccia.

Impartisce ordini ai suoi ufficiali e al suo equipaggio affinché eseguano i loro compiti specifici o tradizionali nei vari dipartimenti della nave, affinché ci si prenda cura del carico e dei passeggeri e le esigenze della nave vengano rispettate.

E' compito del Capitano trasmettere una sensazione di sicurezza, attraverso una dimostrazione di competenza opersonale ed esigere che gli ufficiali e i membri dell'equipaggio dimostrino e aumentino la propria competenza. In tal modo, chi si trova a bordo si sente sufficientemente al sicuro da svolgere i propri compiti , su una nave che emana sicurezza, il mal di mare è minimo; grazie ad una reale competenza e a un buon giudizio, la nave, i suoi beni e i suoi scopi sono al sicuro.

Il mare, così come le autorità nazionali e portuali sono spesso difficili da gestire, poco comprensivi e violenti nei loro modi.

Il Capitano deve prevedere ed evitare le conseguenze dovute alla violenza di forze furiose, in mare o sulla terraferma, e non deve sperare o aspettare supinamente che gli passino accanto senza toccarlo.

L'essenza dell'atteggiamento del Capitano nei confronti della nave, del carico, dell'equipaggio e dei passeggeri è la sopravvivenza e il conseguimento degli scopi del proprietario.

Nella sua attività, un buon Capitano non è una specie di divinità distaccata e, per quanto riguarda la nave, nemmeno persegue un qualche insignificante scopo come farebbe un dilettante. Egli è dappertutto, è onnipresente, pronto ad aiutare e comprensivo, e, dall'alto della sua competenza e della sua autorità, provvede ai bisogni della nave e dell'equipaggio.

Nessuna parte della nave o delle sue funzioni gli devono essere sconosciute. Egli dovrebbe essere sempre attento ad ogni segno di incompetenza da parte degli ufficiali e dei membri del suo equipaggio e dovrebbe porvi rimedio tramite istruzioni e disciplina.

La sua nave deve essere pulita ma funzionale e offrire, sia internamente che esternamente, un aspetto gradevole all'osservatore, inoltre egli deve scoraggiare la trascuratezza nelle azioni.

Dovrebbe riprovare a disciplinare la tendenza alla svogliatezza e dovrebbe essere vigile nei confronti di coloro che incoraggiano la trascuratezza, dovrebbe inoltre proteggere la sua nave e il suo equipaggio da tali persone sottoponendo a disciplina o destituendo i trasgressori.

L'ufficiale che non fa il saluto, il nostromo che permette la presenza di cime sfilacciate, questi non sono che alcuni tra un migliaio di indizi di un futuro disastro che colpirà quando tutto il resto sarà già in subbuglio. Le misure disciplinari del Capitano possono essere leggere, come il non suggerire promozioni, o pesanti, come il licenziamento su due piedi.

Un Capitano che si adopera unicamente per essere gradito non lo sarà mai. Soltanto il Capitano che si adopera per essere competente e per conseguire gli scopi della nave e favorire la sopravvivenza sua e del suo equipaggio incontrerà il favore dei suoi uomini.

Il lavoro inutile, assegnato allo scopo di "tenere occupati gli uomini", è il segno di un sadico, non di un ufficiale competente. Gli uomini dovrebbero essere impegnati in proporzione alla quantità di lavoro da sbrigare e riposare nella misura in cui hanno lavorato bene.

Un Capitano ha dei privilegi: non li può esercitare senza sentirsi in colpa a meno che non sia anche all'altezza delle sue responsabilità.

L. Ron Hubbard

venerdì 31 ottobre 2014

L. Ron Hubbard Route



Questo Crest Commemorativo rappresenta la L. RON HUBBARD ROUTE, via d'arrampicata dedicata allo scrittore, filosofo e umanitario L. Ron Hubbard, già membro del prestigioso Club degli Esploratori vissuto tra il 1911 e il 1986.

La corda della rappresentazione, indica proprio la via d'arrampicata, già segnata e attrezzata dagli Amici di L. Ron Hubbard lo scorso ottobre 2013. 

Per richiedere una riproduzione di questo Crest Commemorativo contattare l'Ufficio di rappresentanza italiano della Fondazione degli Amici di L. Ron Hubbard sito in Via Cadorna, 61 - 20090 Vimodrone (MI). Cell: 331.9410396


venerdì 25 luglio 2014

ESCURSIONE IN VAL RESIA

Da Resiutta (UD) siamo risaliti fino all’abitato di Stolvizza (Resia) poi, dalle ultime case, abbiamo imboccato la deviazione che porta alla frazione di Ladina lasciando l’auto dove termina la strada (m 573, piccolo parcheggio, cartello Sentiero di Matteo).

Il nome del sentiero ricorda uno sfortunato escursionista (Matteo Mazzoni), che perse la vita nel 2008 sul versante resiano del Canin. 

Dal parcheggio di Ladina abbiamo seguito le indicazioni del segnavia CAI n.634, assieme ai cartelli del Sentiero, iniziando subito a scendere verso il greto del torrente Resia. Dopo un paio di ripide discese intervallate da un traverso siamo arrivati a costeggiare il corso d'acqua che qui scorre incassato tra alte pareti. Abbiamo attraversato un rio secondario giungendo poi alla passerella sul rio Sart che segna la fine di questa prima parte dell'itinerario. 


Fate attenzione alle passerelle perché non tutte vi fanno stare in piedi...


Una ripida risalita per evitare un punto rovinato ci ha portato alla originaria mulattiera che sale ancora con qualche stretta svolta tra i muschi fino al ripiano degli stavoli Sartnaraven (m 566) che, come apprendiamo dai cartelli, erano abitati tutto l'anno. Si prosegue a monte ancora per poco arrivando ad un bivio dove si può proseguire sul Sentiero di Matteo, oppure restare sul percorso CAI n.634 a sinistra in salita.


La nostra proposta prevede di proseguire a sinistra in salita fino alla conclusione della strada sterrata presso gli stavoli di Tanaromi (1078) e giungere successivamente al bivio con il sentiero CAI n.657, quindi, ad una distanza di 4,5 km siamo scesi a Coritis (580m.)


Raggiunta la carrabile che porta a Coritis, prendiamo sulla sinistra il sentiero 642 a quota 610 m. Siamo saliti nel bosco che raggiunge Berdo di sotto (q. 871 m). Proseguendo nel bosco di faggio a tratti ripido e poi per prati d'alta quota si raggiunge C.ra Canin (q. 1443).


Attraversando prati e faggete sotto le pareti sud del Canin si raggiunge C.ra Berdo di sopra (q. 1281 m). Qui abbiamo svoltato a sinistra prendendo il sentiero CAI 731 e percorrendo parte dell'Alta Via Resiana sino al Bivacco Costantini (q. 1690 m).